Gli strumenti degli artigiani

La varietà e molteplicità dei saperi che sono espressione del mondo degli artigiani rappresenta, e rappresentava ancora di più nel passato, un aspetto importante delle piccole comunità della Valle dell’Aniene. Nella sua specificità urbana, quest’ambito sociale esprimeva anche una ben definita cultura musicale, rintracciabile – con peculiarità areali – su tutto il territorio nazionale. La bottega di un sarto, di un calzolaio, di un falegname, il salone di un barbiere erano i luoghi in cui si poteva avere la possibilità di ascoltare alcuni strumenti distintivi: mandolini, chitarre, fisarmoniche, clarinetti ed anche violini. Gran parte della cultura musicale della fascia artigiana, infatti, si manifestava nell’ambito della musica strumentale, con prevalenza di uso di strumenti a corda. Attraverso la loro musica, che spesso eseguivano collettivamente formando piccoli gruppi e orchestre, essi riempivano le pause del lavoro, allietavano e intrattenevano la clientela, si riunivano per realizzare una serenata, animare una festa, un matrimonio… Questi musicisti, spesso virtuosi dello strumento, si collocano in una zona intermedia tra oralità e capacità di attingere alle forme musicali scritte, tra tradizione e modernità. È anche da segnalare l’importanza del legame familiare nella trasmissione di questa tradizione musicale: in determinate famiglie, infatti, vi erano più suonatori e il loro ruolo era spesso riconosciuto all’interno delle diverse comunità. Purtroppo, dell’attività degli artigiani nel campo musicale restano oggi rarissime espressioni vive, oramai disconnesse dall’ambito proprio delle botteghe, dei laboratori e di quelle tipiche formazioni strumentali conosciute con il nome di “società mandolinistiche”.

Tra ambito urbano-artigiano e contesto agricolo si colloca anche la coppia organetto-tamburello, strumenti simbolo della musica popolare dell’Italia centro-meridionale.

Fisarmonica diatonica (organetto)
Con il termine ‘organetto’ si indica la fisarmonica diatonica italiana, strumento a mantice appartenente alla famiglia degli aerofoni di tipo meccanico ad ance libere. Lo strumento è caratterizzato da una tastiera melodica a bottoni, azionata dalla mano destra, nella quale le note sono ordinate per scale diatoniche; la mano sinistra mette in azione i bassi, le note più gravi con cui solitamente si esegue l’accompagnamento. Gran parte delle fisarmoniche diatoniche sono strumenti bitonici, in cui ciascun tasto emette una nota diversa a seconda se il mantice viene compresso oppure dispiegato.
L’organetto, il cui repertorio è molto vario, viene impiegato come strumento solista (soprattutto per occasioni legato al ballo), in coppia con altro strumento (ad esempio con il tamburello) oppure per accompagnare le voci durante gli stornelli, le seranate e i canti “a lungo”.

Tamburo a cornice (tamburello)
Il tamburello è costituito da una fascia di legno piegata in cerchio su cui è tesa una pelle di ovino priva di pelo, conciata a calce. Sulla cornice sono presenti delle fessure in cui sono alloggiati i sonagli. In alcuni esemplari, sulla parte posteriore della pelle, si possono trovare una serie di bubboli, fissati su un filo metallico che attraversa diametralmente il cerchio di legno.

Tamburo a frizione
Lo strumento, diffuso in tutta l’Italia centro-meridionale, è composto da una camera di risonanza costituita da un otre di terracotta sulla cui apertura superiore è montata una membrana di pelle animale. Al centro della pelle è legata una canna comune (Arundo Donax) che viene sfregata ritmicamente per ottenere un suono profondo. Viene utilizzato come strumento di accompagnamento, ad esempio per il canto, o in coppia con l’organetto o la fisarmonica.