MUSEOINTASCA#08

LA ZAMPOGNA ZOPPA
La zampogna si compone di vari elementi, con specifiche funzioni. Essa, infatti, è formata da un ceppo di raccordo in cui sono inserite quattro canne sonore di diversa grandezza, di cui due chanter melodici e due bordoni a suono fisso. Sulla sommità di ogni canna sono posizionate le ance (doppie, ma non di rado possono essere anche semplici). Il ceppo ha, quindi, la funzione di collegare tra loro le quattro canne e queste con l’otre di pelle, di dimensioni relativamente grandi, che costituisce la riserva d’aria dello strumento. Sull’otre, nell’apertura corrispondente a una delle zampe anteriori dell’animale, si trova l’insufflatore. Sulle canne melodiche, che terminano con un padiglione, sono presenti i fori per la modulazione del suono (cinque sulla canna destra, quattro su quella sinistra) e vari fori di intonazione. Tra le due canne melodiche si ha un intervallo di quarta; i bordoni, regolabili, producono il quinto grado della scala d’impianto e sono intonati ad un’ottava di distanza l’uno dall’altro. Per le dimensioni dell’otre la zampogna zoppa impone una tecnica di imbraccio ampia e frontale, simile a quella delle zampogne tradizionali siciliane o calabresi.

Nel museo è conservata anche una zampognetta costituita da due clarinetti di canna (Arundo Donax) di diversa lunghezza – con decorazioni incise a fuoco – infissi in un ceppo ligneo che li collega ad un piccolo otre di pelle di capretto. L’esemplare presenta gli stessi intervalli scalari della zampogna zoppa. Questi tipi di dispositivi sonori, abbastanza diffusi nelle zone di utilizzo delle zampogne più grandi, si configurano come strumenti giocattolo, propedeutici o limitattamente sostitutivi degli aerofoni a sacco costruttivamente più complessi.